Pensioni

Diamo qui spazio al settore pensionistico, argomento di particolare valore sociale ed economico per quanto sembri poco sentito o mal inquadrato dalla stessa nostra società, iniziando ad analizzare, in maniera introduttiva, colui che ne è il protagonista: il pensionato.

IL PENSIONATO

Nella società contemporanea viene sempre più inquadrato come un cittadino non più produttivo e gravoso per la comunità.

Ovviamente questa è l'immagine che danno i nostri politici ed i direttori dell'INPS e che presentano costantemente attraverso l'informazione mediatica.

Questa nostra Associazione "Ponte di Mezzo" vuole invece rendere giustizia ad una categoria discriminata a fronte del suo valore sociale ed economico e vessata nel momento in cui lo Stato, a seguito di sprechi incomprensibili, necessita di risorse finanziarie; solo allora i pensionati e le loro pensioni richiamano le attenzioni dei governanti.

Purtroppo tali attenzioni sono sempre a danno della categoria che si vede esposta a riduzioni delle pensioni già penalizzate dall'assenza di giusti adeguamenti al crescente costo della vita.

Eppure le pensioni sono il giusto compenso per chi ha contribuito con il proprio lavoro alla produttività dello Stato, sostenendo con questo la previdenza nazionale con il versamento dei propri contributi.

Quanto di merito riceve il cittadino al termine dei propri anni di lavoro, non è una concessione, ma un diritto acquisito per poter disporre serenamente della propria "vecchiaia".

Oggi i pensionati risultano una categoria sempre più portante ed importante per l'Italia, in quanto sono loro a supportare, in maniera sempre più accentuata e con la loro pensione, figli e nipoti, i primi spesso disoccupati ed i secondi da far crescere e accudire nelle esigenze a cui sempre più spesso i loro genitori non possono far fronte.

E' per questo che l'Associazione "Ponte di Mezzo" espone e denuncia una situazione inconcepibile in una società che dovrebbe essere equa e capace di riconoscere le potenzialità della categoria dei pensionati proprio in un momento in cui il loro apporto sociale ed economico, nella produttività nazionale, è necessario ed indispensabile.

"Ponte di Mezzo" chiede e chiederà sempre che alla categoria dei pensionati venga resa la dignità che merita ed il valore sociale che occupa costantemente.

A questo non è estranea la richiesta di riportare anche nelle pensioni l'adeguamento correttivo a cui sono soggetti periodicamente gli stipendi degli statali in funzione del progressivo costo della vita.

CHIUSURE E PENSIONI

Il periodo che stiamo attraversando sembra pervaso da isteriche contradizioni rimanendo allibiti che i “politicanti” di governo perdano tempo in insulse diatribe relative al coprifuoco!

Non vediamo altro motivo se non quello di voler distogliere l’attenzione, dei più, dalle reali emergenze.

Vi sono realtà critiche che ormai coinvolgono la stragrande maggioranza dei cittadini che, dopo un anno di restrizioni e di assenza di lavoro (non per colpa loro) non riescono più a sostenere la famiglia.

La disperazione si sta sostituendo alla speranza, all’angoscia di non vedere un futuro, ma nemmeno di vedere un minimo di decenza da parte di chi dovrebbe tutelare primariamente quel lavoro che porta al benessere dei cittadini!

A questo si aggiunge un atteggiamento discriminatorio vergognoso, quasi razzista, nei confronti dei commercianti, artigiani, ristoratori, operatori turistici, sportivi, e tutti coloro che sono stati bloccati nelle loro attività.

Ormai tutti allo stremo si sentono abbandonati e presi in giro.

Ma la presa in giro è sostenuta anche dell’illusoria propaganda che i preparati vaccinici siano la panacea per tornare alla regolare libertà in tempi brevi.

In tutta questa bolgia di isterismo collettivo, si inserisce l’aspetto che ancora sopravvive e concede una minima sopravvivenza anche ai giovani ed alle famiglie disoccupate: “LA PENSIONE DEI NONNI”!!!

Forse i nostri “politicanti” di Governo, comodi nelle loro poltrone e sostenuti da principeschi stipendi, prebende e vitalizzi, non si rendono conto o non vogliono rendersi conto, che l’economia attuale delle giovani famiglie è sostenuta dai genitori e dai nonni con le loro pensioni: pensioni che, pur consentendo un minimo di risorsa all’economia disastrata, vengono continuamente penalizzate e sottovalutate.

Ogni volta che c’è una crisi, sono le pensioni ad essere tartassate!

Mai che i nostri parlamentari si ritocchino i principeschi stipendi e vitalizi a favore dei più deboli contribuendo così, anche loro, alla ripartenza della Nazione!