Sanità
IMPATTO SOCIALE DELL'ATTUALE SITUAZIONE SANITARIA ITALIANA
Premesso il nostro sostegno e riconoscimento verso tutti gli operatori del settore sanitario italiano, medici, infermieri e tutti coloro che hanno contribuito in prima persona a contrastare la crisi sanitaria e che hanno operato spesso in carenza dei necessari presidi sanitari di protezione, dobbiamo constatare che dopo più di 12 mesi di pandemia siamo ancora a dover affrontare, le esigenze connesse, nelle stesse condizioni operative.
Al di là delle iniziative dettate ed adottate d’urgenza nei primi mesi di contagio, sembra che nulla sia stato fatto per correggere o riempire i vuoti delle strutture sanitarie pubbliche ridotte a meno della metà degli organici e dell’accoglienza necessarie.
Non è stato fatto né deciso nulla in merito all’organico del personale, dei posti letto, delle strumentazioni mediche e tanto meno il recupero di infrastrutture ospedaliere abbandonate ed inutilizzate in tutta la penisola!
Ma quello che più sgomenta in ambito sociale e politico, è che nessuno ha chiesto spiegazioni a coloro che, con incarico di dirigere un Governo, hanno fatto a suo tempo tagli illogici e dannosi alla sanità italiana.
Val bene qui ricordare coloro che si sono adoperati per creare un disastro strutturale ad un settore fondamentale Costituzionale:
Governo Monti: tagli per 2,6 miliardi di euro; Governo Letta: tagli per 13,8 miliardi di euro; Governo Renzi tagli per 12,6 miliardi di euro; Governo Gentiloni: tagli per 7,1 miliardi di euro.
E non solo, dobbiamo anche assistere al ritorno sulla scena politica proprio di quei signori che nel tempo del loro mandato di Governo hanno agito a danno della salute pubblica.
Purtroppo è la stessa società che oggi, pur succube delle conseguenze delle loro azioni, ne accetta il ritorno sulla scena politica/sociale.
Eppure quei cittadini che approvano tale ritorno sono gli stessi che ogni giorno si lamentano e si trovano in difficoltà a fronte di lunghe attese per qualsiasi intervento di natura sanitaria, che non trovano accoglienza nelle strutture ospedaliere, che sono costretti a rivolgersi a strutture private o ad attendere che la loro salute non peggiori drammaticamente.
Non a caso, da quando si è dirottata quasi esclusivamente l’attenzione sulla pandemia da SarsCov2, sono nettamente incrementate le situazioni critiche di tutte le patologie e purtroppo i decessi connessi, specialmente tumori ed infarti.
Forse sarebbe bene che il cittadino, contribuente, elettore ed utente, cominciasse a pensare ad un cambio gestionale e ad altri soggetti che abbiano a cuore l’interesse pubblico.